Sotto il pallone

Wednesday, July 02, 2008


Cina e oltre
Chi volete che sia d'accordo con me quando dico che le Olimpiadi sono un'occasione per rompere i coglioni ai cinesi? Nessuno, forse solo 1.200.000.000 cinesi. Ma siccome gli articoli che scrivo non sono tradotti in cinese mi trovo da solo a manifestare la mia insofferenza verso le polemiche sollevate in direzione Muraglia, dal Tibet alle mucillagini di Qingdao. Ma non è interessante, questa faccenda, in confronto alle tante peripezie quotidiane che stringono e stringono il tempo libero; ecco il carnet di una giornata ordinaria:

7,30 Sveglia
7,35 Prima colazione, lavarsi, vestirsi
8,30 Uscire
9,00 Lavoro quotidiano Basilicata
11,30 Uscire
12,00 Lavoro Il Romanista
23,30 Uscire
23,45 Cena
24,30 Dormire

Sono poche le persone cui racconto, in breve, questo ménage, che provano una reale solidarietà. Una solidarietà per lo schiacciamento cui sono sottoposti i minuti, nella giornata, i minuti per fare pipì, mangiare, fumare, chiacchierare. Saranno 25-30, salvo che la mattina posso fumare liberamente. La gente pensa che sia una lagna, forse ha ragione: ti rispondono "Io lavoro anche di più, certe volte", così rispondono. E non è vero, lo schiacciamento dei minuti liberi molti non lo sanno che vuol dire. C'è chi lavora di più, ovvio, ma non gente che conosco.
E poi c'è gente che rompe le palle alla Cina, figuriamoci.

Sunday, June 29, 2008


Euro 2008
Ha vinto la Spagna, e i tedeschi restano sul campo ad assistere ai festeggiamenti. Che sportività... Che palle 'sta retorica della sportività. E trascorsa la prima settimana, le prime 78 ore, che sono un po' di più. Premo, spingo, accorcio i tempi di lavoro e riesco a guadagnare circa mezz'ora d'ozio, ma è ancora poco.
Riflessioni:
1. La capacità di adattamento dell'uomo come specie è maggiore di tutte le altre specie animali. Possiamo sopravvivere in orbita a 300mila metri per un anno o in una piattaforma petrolifera a farci le seghe e disperdere il seme nell'oceano (o nello spazio, nel caso degli astronauti) ma si sopravvive. Anche la capacità di adattamento dell'individuo è notevole, in molti casi. Qualcuno pensava che fosse possibile alle soglie dei quarant'anni uno sforzo prolungato di questo genere? Chissà. E chissà se è possibile, chissà che io non muoia alla fine, anche se, sul piano squisitamente fisico, la cosa più faticosa è mantenere la concentrazione fino a st'ora e non tanto pestare i tasti della mia fida tastieruccia.
2. Gli uffici, le persone... Il lavoro nobilita, o dovrebbe, ma i posti di lavoro logorano, quelli sì. E sono logori. Segni di scotch rimosso sulla parete, cavi impolverati, scrivanie sbeccate. Non ho ancora inciso, su qualche parte del tavolo, "Fra was here", "Za' was here". E la ragione è semplice: non "sono stato" qui. "Sono" qui.
3. Questa è sottile. Anche qui, nel cesso, c'è un foglio A4 con istruzioni su quello da buttare e non dentro al water (scritto "vater", però, mi pare maiuscolo, ora non mi va di andare a controllare). L'insegna prescrive di gettare nel Wc solo carta igienica e non altra carta. Poi specifica che se no lo scarico si ottura e va chiamato l'idraulico. Ci sono dei punti esclamativi sparsi, e anche puntini sospensivi, cose dell'ordine: "Non gettate rifiuti o altro..." Altro... La ragione che spinge una mano anonima a scrivere prescrizioni del genere e stamparle è al limite fra la coprofilia e l'isteria. Evidentemente a qualcuno piace scrivere intorno alla cacca. Evidentemente gli piace pensarci, provvedere... Raramente, negli uffici, non ho trovato prescrizioni su quel che fare e non fare nel cesso. Chi li scrive vuol forse, anche, comunicarci che nel suo cesso non ci sono travasi di merda, situazioni evidentemente vissute, almeno a livello atavico. Perché a me nessun cesso mi s'è mai intasato nella vita? Sono snob?
Un giorno lo farò, magari: un giorno scriverò sopra il cesso di casa "Siete pregati di non gettare nel water rifiuti solidi e altri oggetti che non siano carta igienica... L'idraulico costa!" ecc.

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