Sotto il pallone

Tuesday, July 11, 2006


Zidane, le héros - 2

Ancora sui Mondiali, ci mancherebbe. E ancora su Zidane, che giorno dopo giorno si conferma il mio idolo personale. Orbene, iersera, in redazione, l'ho sentita pronunciare dal vivo, viva e pulsante, la frase: "Con tutti i soldi che guadagnano..." E allora intervengo (anche se mi sembra di averne già parlato, anche se non a proposito di Zidane) mi auguro definitivamente sull'argomento. Il calcio non è per tutti, non per tutti tutti, non a un certo livello. "Con tutti i soldi che guadagnano", Zidane, Rooney, Totti, De Rossi, Tassotti e chi per loro sono "pagati per", ogni tanto, rifilare una testata, un calcio nelle palle, uno sputo, una gomitata a Materazzi o chi per lui. Guadagnano tanti soldi anche per questo, ricordiamocelo una volta per tutte. Chi dice "con tutti i soldi che..." si suppone che abbia visto il bel gesto atletico di Zidane, una testata degna di Michael Madsen in Reservoir Dogs, di Uma Thurman in Kill Bill, di Gastone Moschin in Milano calibro 9. Con tutti i soldi che guadagnano, Moschin, Madsen e Thurman non dovrebbero dare questo cattivo esempio, ma contenersi. Ma quella è finzione, questa è verità, direte voi. Errore blu. E' intrattenimento, spettacolo. Se il calcio non fosse uno sport violento non sarebbe così popolare. Se Zidane avesse preso calci nel culo e insulti per tutta la carriera, senza reagire, non sarebbe stato Zidane, non avrebbe guadagnato tutti quei soldi, non sapremmo come riempire le pagine dei giornali, le chiacchiere nei bar, i palinsesti televisivi, gli spazi pubblicitari. Il calcio, lo sport, sono storicamente qualcosa di avulso dalla società civile, nessun giocatore è pagato per dare il buon esempio, ché così fosse molti dovrebbero imparare l'italiano o comunque la propria lingua madre, andare bene a scuola, non fare i calciatori, tutto sommato. Invece si confonde tutto. Si confonde una liberatoria e spettacolare capocciata di un leggendario campione della storia del calcio con un gesto non esemplare. Si confonde con una delusione che è sottesa a questa vittoria nella Coppa del Mondo, un senso di prurito leggero che ci rovina la festa. Non siamo così contenti, ci rimane indigesta l'idea di aver vinto il mondiale con due gol di uno che si chiama Materazzi.


Leggenda e auditel

Apprendo da un documento ufficiale che la sera della partita 607.000 italiani hanno visto Top Gun su Canale 5. In un mondiale di numeri non sensazionali questo dato mi sembra fantascientifico.

Monday, July 10, 2006


Allora. A Wimbledon ha vinto Federer, ma credo che il fatto sia secondario per i lettori di "Sotto il pallone"...

Allora. Sì. Notte magica e tutto, non si può davvero deludere i milioni di lettori che ora staranno aspettando di leggere l'altro lato della notte magica, quella faccia in cui c'è un po' d'aspro, nascosta sotto il pallone. Ma prima si dia voce alle cronache, alla fine di questo mondiale che ho seguito semiprofessionalmente potendo anche misurarmi, semiprofessionalmente, con cronache e commenti. Si comincia, ed è giusto che avvenga, dal tabellino, che stavolta faccio da capo. Ah, e per l'occasione ci metto i voti miei.

Italia-Francia 6-4 (dcr, 1-1 pt, 1-1 st, 11 ts)
Reti: 7' pt rig. Zidane, 19' pt Materazzi. Rigori: Pirlo +, Wiltord +, Materazzi +, Trezeguet -, De Rossi +, Abidal +, Del Piero +, Sagnol +, Grosso +
Italia (4-4-1-1): Buffon 8; Zambrotta 6, Cannavaro 6, Materazzi 7, Grosso 7; Camoranesi 6 (43' st Del Piero 7), Gattuso 6, Pirlo 6, Perrotta 5 (18' st De Rossi); Totti 5 (18' st Iaquinta 5), Toni 5. All. Lippi 8
Francia (4-2-3-1): Barthez 5; Sagnol 7, Thuram 6, Gallas 7, Abidal 7; Vieira 6 (11' st Diarra 6), Makelele 6; Ribery 8 (10'pts Trezeguet 5), Zidane 9, Malouda 7; Henry 8 (2' sts Wiltord 7). All. Domenech 7
Arbitro: Elizondo 6
Note: espulso Zidane al 9' sts per una testata a Materazzi; ammoniti Zambrotta, Sagnol, Malouda, Diarra; recuperi 2' pt, 2' st, 0' pts, 1' sts; spettatori 74.000 circa.


Ed ecco un breve commento della serata, breve per non annoiare nessuno. Come è d'uopo riscrivo a memoria una sintesi dei tre commenti di tre diverse lunghezze che ho scritto ieri.

Invece sì. L'Italia vince la Coppa del Mondo, sconfigge la Francia ai rigori e in un colpo solo si libera di due anatemi che la perseguitavano, in modo alterno o congiunto, dai Mondiali del 1986: la maledizione dei rigori e la maledizione della Francia. Zidane apre e chiude l'incontro: al 7' tira un bel rigore e manda avanti la Francia. A 6' dalla fine si fa espellere e la manda ai rigori da sola. In mezzo ci sta un pareggio di Materazzi, di testa, una traversa di Toni alla fine del primo tempo, e un assedio francese negli altri tre, che culmina in due testate di Zidane: la prima col pallone, una fucilata che permette a Buffon di guadagnarsi, con la parata, i suoi 250.000 euro. E di farli guadagnare pure ai compagni. La seconda testata è diretta a Materazzi. L'arbitro torna indietro nel tempo e grazie al replay video butta fuori Zidane. Se ci fosse stato il replay audio avrebbe saputo che gli aveva detto Materazzi. E l'avremmo saputo pure noi. Poi, quale nazionale di calcio è in grado di vincere ai rigori senza il suo capitano e la leggenda vivente che l'ha portati fino là? Non la Francia, che perde. L'Italia vince e se lo merita. Anzi no. Anzi sì.

Ecco, me la sono sbrigata. Ora si parli di pallone.

Zidane, le héros

Zinedine Zidane ha concluso la sua lunga e sfolgorante carriera con una testata a Materazzi, che gli aveva detto "Terrorista, figlio di terroristi", e gli rompeva le palle fin da quando, è provato, Zidane aveva cominciato a giocare a calcio. Materazzi. Non mi si dica che faccio disfattismo quando chiedo: se rinasceste calciatori, vorreste chiamarvi Zidane o Materazzi? E se rinasceste e poteste scegliere il vostro nome, pur senza la promessa di diventare calciatori, scegliereste, tra gli ultimi nomi rimasti, Zinedine Zidane o Marco Materazzi? Io difendo quelli con la Z, si capisce, ma non sono di parte nel concordare che il capitano della Francia si sia meritato il Pallone d'Oro che ha beccato oggi come miglior giocatore di Germania 2006. L'ha meritato anche per come ha chiuso la carriera. Personalmente la violenza mi ripugna, si capisce, è per questo che fra le altre cose non ho mai apprezzato Materazzi. E Zidane s'è detto, ieri, mancano sei minuti, poi quando lo rivedo, Marco Materazzi? Una capocciata o gliela do ora o non gliela do più. Alcuni di noi avrebbero resistito, altri no, inutile prendersela con il capitano francese. Ora uscirà la solita retorica: con quello che guadagnano... Con quello che guadagna... Un campione che finisce la carriera così... E allora un po' di antiretorica ci vuole. Zidane, hai fatto bene! Grazie Zizou, eroe dei due mondi. Solo che poi dovevi dargli anche un calcio in culo.

Ecco, meno di 24 ore dopo mi ritrovo sempre vittima del mio disfattismo... Ero della Francia? Tifavo Francia, ieri sera? M'è dispiaciuto vedere ieri e rivedere oggi la dignità con la quale il nostro capitano è uscito dal campo? Sì, m'è dispiaciuto, per quanto mi possa dispiacere un fatto calcistico. Perché, che lo si voglia o no, il mondiale di calcio fornisce a molti di noi le cadenze della nostra esistenza. Per esempio mi ricordo che ho fatto il 12 luglio 1982, che partivo per le vacanze dopo aver visto Italia-Germania. Mi ricordo che ho fatto nel 1990, dopo che l'Argentina a sua volta c'aveva buttato fuori dal Mondiale di casa. Mi ricordo la finale Italia-Francia, erano gli Europei 2000, Trezeguet ammutolì tutti, un mese dopo diventavo francese pure io e a Parigi m'hanno rotto le palle per mesi, i miei conoscenti francesi, con Zidane, Trezeguet e tutto il resto. Fu uno degli anni migliori della mia vita. Di quei tempi, fino a ieri, c'era ancora Zidane, come se fosse stato un testimone che ora se ne va via. E forse qualcuno, vedendo la partita di ieri lassù a Parigi, o in vacanza alla Réunion, in Grecia, chissà dove, forse ha pensato a me, dopo tanti anni, a quando me n'andai pure io da Parigi. Silenziosamente, come Zidane. Finiscono i Mondiali e scopro, anche se lo sapevo, che mi piace stare dalla parte del silenzio.

Sunday, July 09, 2006


Il vizietto 2

E vabbe'. Lo ammetto, sto guardando la finale di Wimbledon: Federer contro Nadal. Ma come molti seguiti la giornata tennistica non è appassionante quanto quella di ieri, per la ragione che i due maschiacci son sempre loro, ormai, da un po' di tornei. A Roma: Nadal-Federer; a Parigi? Nadal-Federer. A Wimbledon, idem. Sembrano un po' Milan e Juve: e qui se non esce fuori che Nadal telefonava agli arbitri o che Federer sta ammanicato coll'Atp, il tennis maschile perde interesse. Allo stesso tempo sono tutt'e due bravi e stanno facendo una bella partita. Tanto per cambiare Federer gliel'ha suonate un po' nei primi due set e uno dice, è fatta. E invece manco per niente, Nadal s'è un po' risvegliato dal suo assopimento. Insomma è una bella partita, mannaggia. E io che pensavo di potermi concentrare sul calcio.

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