Sotto il pallone

Saturday, July 01, 2006


Diciamocela tutta: dovrei scrivere il commento di Portogallo-Inghilterra. Diciamocela ancora di più tutta: copierò il commento dalla Gazzetta o da qualche altra parte, che non vorrei far torto ai lettori di queste pagine saltando le note riguardanti il quarto di finale vittorioso di Italia-Ucraina. Il fatto è questo: a 'sto giro il vostro amico Za' ha tradito "Sotto il pallone" perché richiesto di un commento di partita e giornata su Sky. E così gliel'ho dato a Sky, se non che hanno cambiato! Hanno cambiato dei particolari, piccoli ma significativi per uno scrittore come me che ai particolari ci bada, come avrete visto dall'ortografia tanto accurata delle presenti righe.

Per vendetta, dovrei pubblicare il "writer's cut" qui. Ma ho paura che poi quelli di Sky si storcono e così i miei compagni di squadra scrittori. E quindi scendo a un compromesso. Riscrivo il commento che avevo scritto apposta per qui: vediamo come viene.

Italia-Ucraina 3-0
Quando, dal buio del primo turno, l'Italia comincia a risalire le fasi a eliminazione diretta di un campionato mondiale di calcio, ci sono anche una serie di persone la cui attenzione per il calcio è solitamente scarsa o nulla, che cominciano a essere coinvolte, mano mano, nell'evento.
Come se, per capirsi, io dovessi cominciare a interessarmi di astronomia perché si scopre che un meteorite gigante sta per devastare la terra precipitando nel cuore dell'Europa.

La proporzione dell'evento non è la stessa, ma mi dico anche che nessun altro evento, se non il calcio o un meteorite pronto a schiantarsi sulla Terra, smuoverebbe le masse come il muro di persone che ieri sera m'ha impedito di passare per piazza Venezia, al momento di tornare a casa dalla redazione, cioè dopo la partita. E s'è vinto, vale la pena di dirlo, con l'Ucraina, un Paese che fino a due mondiali fa manco esisteva, per dire. Se vincevamo con l'Olanda, allora, mi toccava dormire in redazione? E se martedì con la Germania finisce 4 a 3? Che succede? Qualcuno smonta l'altare della Patria? Inutile pensarci.

Tutto questo per dire che una volta io ho affittato una macchina in Germania, e mi guardavo bene dal sorpassare a destra. Invece l'Italia, che raccoglie tanti entusiasmi, a me sembra che sia arrivata in semifinale mettendo la freccia e, tic tac, facendosi tutto il torneo sulla preferenziale: Ghana, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Australia e poi Ucraina. Sarò disfattista ma fatico a entusiasmarmi. E faticano anche, un po', quanti cominciano a seguire il calcio proprio di questi tempi. Italia-Germania, certo, sarà vistissima anche da insospettabili. Ma per davvero Toni è paragonabile a Paolo Rossi, come ieri ho sentito in una telecronaca? Secondo me no: Rossi dal nulla fece tre gol al Brasile. Un paio di gol all'Ucraina non mi sembrano, sul piano della storia del calcio, la stessa cosa.

Come si sarà visto, il commento per qui è venuto diverso, ma c'è più di un perché. Fra i vari perché la battaglia epica fra ex potenze marinare e attualmente calcistiche: Inghilterra e Portogallo, zero a zero al centoquindicesimo minuto. Ma due squadre lunghe come Crouch, il centravanti pennellone inglese, che a me sembra così alto che mi chiedo se, da lassù, vede la palla più piccola. Se ne riparlerà.

Friday, June 30, 2006


Devo dire una cosa. La dico? Va bene, la dico. Non sono dell'Italia. L'Italia la tifo solo quando c'è la Nazionale scrittori, allora sì. Altre volte potrei simpatizzare, al limite, per l'Italia. Ma in questi quarti, di cui sto seguendo al momento Argentina-Germania, tifo per, nell'ordine: Francia, Germania, Inghilterra, Ucraina, Italia, Argentina, Portogallo, Brasile. Quindi tifo l'Italia, ma per quinta, e solo nel caso di incontri con squadre di ceppo linguistico latino-iberico, per così dire. Supplementari per Argentina-Germania, partita fin qui equilibrata. Però va detto che gli ha detto male assai, all'Argentina che era così forte, incontrare la Germania... Ma vediamo come va.

Wednesday, June 28, 2006


Furie rosse? No: furie blu. Iersera s'è assistito, noi francesi d'adozione e anche tutti i francesi di nascita, alla riscossa della Francia, squadra finora pallida e ieri invece, per davvero entusiasmante. Al punto che per lavoro, in uno di quei sottonotiziari per cui lavoro, avevo fatto un bel commento entusiasta. Clamorosamente è stato tagliato da una ragazzina che doveva appiccicarci una foto. Ma non preoccupatevi, o miei lettori, che ho messo tutto da parte e, in segno di gioia, ve lo ripropongo compreso il tabellino, le tabellin!

Francia-Spagna 3-1
Reti: 28' pt Villa, 41' pt Ribery, 38' st Vieira, 47' Zidane
Spagna (4-3-3): Casillas, Ramos, Puyol, Pablo, Pernia; Xavi (27' st Senna), Xabi Alonso, Fabregas; Raul (9' st Luis Garcia), Torres, Villa (9' st Joaquin). Ct: Luis Aragonés
Francia (4-3-1-2): Barthez; Gallas, Abidal, Thuram, Sagnol; Malouda (30' st Govou), Makelele, Vieira; Zidane, Ribery, Henry (43' st Wiltord). Ct: Raymond Domenech
Arbitro: Roberto Rosetti (Italia)
Note: ammoniti Vieira, Puyol, Ribery, Zidane; recupero: 0'pt, 3'st; spettatori: 40mila circa.

Hannover, 27 giugno - La Spagna paga agli ottavi la sua vecchia maledizione: ai Mondiali, prima o poi, esce. E perde, 3 a 1, contro una Francia che trova invece gioco, grinta e una vittoria difficile e meritata dopo un avvio di Mondiale che non era piaciuto a nessuno. E' Frank Ribery, l'enfant terrible della squadra, il simbolo della riscossa francese: dopo il vantaggio spagnolo su rigore è lui che trova il pareggio e trascina la squadra a dominare il secondo tempo nel quale Vieira porta i suoi in vantaggio e Zidane chiude il conto, all'ultimo minuto. Francesi ai quarti col Brasile, spagnoli a casa: Aragones aveva proclamato la superiorità della sua squadra su tutte. Non era vero.


La partita è stata giocata al Niedersachsenstadion: vi faccio vedere io come si copia e incolla!

Tuesday, June 27, 2006


Italia-Australia 1-0

Alla fine c'è da rallegrarsi di tutta 'sta miseria che mette giù in campo la Nazionale di Lippi. Dirò una cosa forse controcorrente forse secondo corrente: sono belle partite queste qua, in cui contro un avversario penoso per storia calcistica l'Italia s'affanna come se stesse giocando contro Brasile e Argentina messe insieme. Se la partita di ieri fosse finita sette a zero, insomma, non ci sarebbe stata tutta quell'allegria per i tifosi che andavano ai quarti dopo che Buffon aveva parato trenta tiri, e gli Azzurri avevano passato il centrocampo tre volte in tutto per entrare in area, mi pare, una sola volta in tutto il match. Più esattamente al novantanovesimo minuto, quando Grosso si guadagna il rigore e Totti la sbatte dentro, e si va ai quarti. Con l'Ucraina... E così, di volta in volta, l'Italia rischia di uscire dal Mondiale tedesco senza mai aver fatto una partita con una squadra come si deve, ma scivola a motore spento verso i quarti di finale. Ormai, però, mancano poche partite alla fine del Mondiale. Sì, l'Italia vince, ma perde l'occasione di entusiasmare. E certo l'occasione di fare un figurone non sarà contro l'Ucraina, si va avanti semplicemente in mezzo al rischio di fare figure di merda.

Ah, ora sono le 15.47 e devo pur rimettermi al lavoro e neanche poter scommettere. Scommettere cosa? Oggi pomeriggio il Brasile verrà eliminato dal Ghana, state a vedere.

Monday, June 26, 2006


Giorno...

Vabbe' chi se ne importa che giorno è: oggi Italia-Australia, ottavo di finale, con Lippi che s'incazza coi giornalisti che gli telefonano sul cellulare per sapere la formazione. Ha ragione lui. E mi faccio un punto d'onore che il giornalista-redattore di questo rotocalco non ha mai telefonato al Ct della Nazionale per sapere la formazione, tanto meno in ore serali, tanto meno considerato quanto costa un'internazionale Italia-Germania sui cellulari. Qui a Sotto il pallone si bada al sodo!

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